L'epifania racchiude in sé i misteri della manifestazione del Signore: l’adorazione dei Magi, il battesimo al Giordano, il primo miracolo alle nozze di Cana. La liturgia esprime, a partire da questa solennità e per le domeniche successive, quest’unico grande mistero: quel bambino che riposa in una mangiatoia è il Signore della gloria, ma è anche colui che viene per essere in tutto simile a noi, eccetto il peccato e che, al tempo stesso, vuole la nostra vita ricolma di gioia vera.
Animati dalle parole del profeta (I Lettura) possiamo rivestirci di luce per accogliere la luce che viene nel mondo e per illuminare noi stessi, con il dono della testimonianza, tutte le persone che faticano nella fede (II lettura). Anche noi, come i Magi, rinnoviamo il nostro cammino di fede: offriamo l’oro, la nostra esistenza che intendiamo pensare e vivere secondo il progetto di Dio, che ci dona il suo Figlio perché possiamo scoprire che cosa significhi essere uomini; l’incenso, il tempo migliore nella giornata speso nella lode al Signore; la mirra, l’impegno di testimonianza verso ogni altra persona perché sempre più percepisca Dio non lontano, ma quale egli veramente è: l’Emmanuele, Dio-con-noi! Tiberio Cantaboni.
Animati dalle parole del profeta (I Lettura) possiamo rivestirci di luce per accogliere la luce che viene nel mondo e per illuminare noi stessi, con il dono della testimonianza, tutte le persone che faticano nella fede (II lettura). Anche noi, come i Magi, rinnoviamo il nostro cammino di fede: offriamo l’oro, la nostra esistenza che intendiamo pensare e vivere secondo il progetto di Dio, che ci dona il suo Figlio perché possiamo scoprire che cosa significhi essere uomini; l’incenso, il tempo migliore nella giornata speso nella lode al Signore; la mirra, l’impegno di testimonianza verso ogni altra persona perché sempre più percepisca Dio non lontano, ma quale egli veramente è: l’Emmanuele, Dio-con-noi! Tiberio Cantaboni.
Da: "La Domenica" del 6 Gennaio 2009.
Preghiamo con il Vangelo di oggi:
Riconosciamo nei Magi che adorano Cristo le primizie della nostra vocazione divina e della nostra fede e con animo esultante celebriamo l’inizio della nostra speranza… E come i Magi dai loro forzieri presentarono al Signore i doni mistici, così noi dai nostri cuori presentiamo ciò che è degno di Dio. Benché infatti egli sia il datore di ogni bene, tuttavia cerca il frutto della nostra buona volontà. Il regno dei cieli non è per chi dorme, ma per chi fatica e veglia nella legge del Signore.
(Leone Magno, Discorso 32. A cura di Luigi Gambero)
1 commento:
volevo lasciare un commento sulla foto del gruppo giovani ... bellissimaaaa anche se io sono un pò nascosta ghgh :) grazie valerio baci
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