Benvenuti!!

Gruppo Giovani Parrocchia San Giovanni Battista
Dove ci incontriamo? : Sala parrocchiale (locale accanto alla chiesa di San Giovanni. Sulla porta è affissa la scritta "Sala parrocchiale").

Quando ci incontriamo? : Il Sabato sera alle ore 20.00.


Parrocchia San Giovanni Battista

Parrocchia San Giovanni Battista
Indirizzo:Via San Biagio-MATERA-,75100(MT); Telefono: 0835/334182; Parroco: Don Domenico Falcicchio.

IL GRUPPO GIOVANI

IL GRUPPO GIOVANI
Da sinistra: Valerio, Imma, Nicola, (Giuseppe C. è in Seminario) Mariacristina, Flavia, Grazia, Flavia, Emanuele, Guido, Lucia, Carla, Marika, Daniela, Alessandra....( non siamo tutti!!)

Il Gruppo Giovani con l'arcivescovo

Il Gruppo Giovani con l'arcivescovo

sabato 28 febbraio 2009

IN QUESTO TEMPO CHE TU CI OFFRI SI COMPIA IN NOI LA VERA CONVERSIONE

I DOMENICA DI QUARESIMA, 1 MARZO 2009


(Anno B)






PERCHÉ Gesù viene spinto nel deserto? Primo: Gesù, Dio fatto Uomo, vive come noi l’esperienza della prova e della libertà esigente.
Secondo: la Scrittura ci dice che il Male va preso sul serio, è una realtà insidiosa contro la quale bisogna combattere.
Terzo: la predicazione di Gesù inizia quando il tempo è compiuto, dopo un’esperienza di penitenza, di concentrazione di tutte le energie e di speciale vicinanza al Padre.
Il deserto è un luogo carico di significati e percorre tutta la storia della spiritualità nelle sue diverse forme. Luogo estremo, luogo di solitudine, di fatica e di silenzio dove può risuonare più forte la chiamata di Dio, ma dove c’è anche il pericolo di allontanarsi da Lui.
La tentazione è provvidenziale quando permette di purificare in noi l’immagine di Dio, quella dell’uomo e il loro rapporto. Io stabilisco la mia alleanza con voi, voi convertitevi e credete. Nel deserto Gesù fa esperienza della lontananza e della vicinanza al Padre e si consegna a lui come farà dall’alto della Croce per la nostra salvezza.

Maria Teresa Magnabosco


Da: "La Domenica" del 1 Marzo 2009.







Preghiamo con il Vangelo di oggi:
" Entriamo anche noi nel deserto, non per fuggire il consorzio umano, ma per vincere quelle distrazioni che allontanano l’uomo dai valori che contano. Insomma, fare silenzio, penetrare nelle misteriose profondità della coscienza, non rimanere sulla soglia, distratti come siamo dai tanti messaggi pubblicitari contrastanti. Ascoltiamo le parole di Fratel Carlo de Foucauld, l’apostolo del Sahara, che all’esempio unisce la parola, e indica nel deserto una perenne sorgente di spiritualità: «Bisogna passare per il deserto e sostarvi per ricevere la grazia di Dio. È là che ci si svuota, che ci si sbarazza di tutto quello che non è Dio. Gli ebrei sono passati per il deserto; Mosè, san Paolo e san Giovanni Crisostomo si sono preparati nel deserto."






o.z.





Conosciamo Paolo, l’Apostolo delle Genti / 15LA LETTERA AI GALATI



PAOLO era passato tra i Galati, che abitavano nella attuale Turchia centrale, nel secondo viaggio missionario (circa 50-52) e vi si era dovuto fermare a causa di una malattia (4,13-14). Ne aveva approfittato per annunciare a loro il vangelo.
Trovò molti disposti a credere in Gesù. Nella sua predicazione Paolo ha parlato anche di Israele che Dio si era scelto come popolo, facendo con esso un’alleanza, donandogli una legge e promettendo un salvatore (4,4) che avrebbe portato la salvezza a Israele e a tutti gli uomini senza più distinzioni (3,26-29).
Statua di San Paolo a Palazzolo Acreide, Siracusa.
Dopo la partenza di Paolo passarono di là dei predicatori ebrei che avevano creduto a Gesù, ma affermavano che, per salvarsi, era necessario osservare la legge di Mosè, oltre che credere in Cristo; Paolo non era vero apostolo, non era stato con Gesù come i Dodici; ciò che lui predicava non era del tutto vero. E molti cristiani si lasciarono persuadere. Paolo, venutone a conoscenza, scrive questa lettera in cui difende la sua qualifica di apostolo (cc. 1-2); afferma che la salvezza è data a tutti mediante la sola fede in Cristo (cc. 3-4) e che l’uomo con la grazia dello Spirito, vivendo da figlio di Dio. dà frutti di opere buone (cc. 5-6).
Antonio Girlanda, biblista

AVVISI DELLA SETTIMANA
1) Lunedì 2 Marzo 2009 il Gruppo Giovani alle ore 13.20 si riunirà nella Chiesa di San Domenico(P.zza Vittorio Veneto) per fare un'ora di adorazione e di meditazione dinanzi al Santissimo esposto in occasione delle SOLENNI QUARANTORE. L'adorazione sarà animata da Don Rocco Pennacchio.
LA PARTECIPAZIONE E' APERTA A TUTTI.
2)Venerdì 6 Marzo 2009 PRIMO VENERDI' DEL MESE DI MARZO. Presso la Chiesa di San Domenico(P.zza Vittorio Veneto) alle ore 18.00 VIA CRUCIS CON IL SANTISSIMO ESPOSTO e alle ore 19.00 Santa Messa celebrata dal Parroco, Don Mimì Falcicchio.





































































































mercoledì 25 febbraio 2009

«GUARDATEVI DAL PRATICARE LE VOSTRE OPERE BUONE DAVANTI AGLI UOMINI»

MERCOLEDÌ DELLE CENERI, 25 FEBBRAIO 2009.


È TEMPO di tornare a casa, di lasciarsi riconciliare con Dio. È il momento favorevole per accogliere la salvezza, con umiltà e con gesti concreti che esprimano il cambiamento interiore. Non esiste al mondo peccato che non possa essere perdonato se c’è un sincero pentimento.
Ma – dice il Vangelo – guardatevi dall’ipocrisia, dalla ostentazione, dalla convinzione di essere "a posto". Non gonfiatevi di orgoglio perché il Padre vede nel segreto e conosce ogni cuore.
Questo giorno di inizio della Quaresima è come uno scandaglio che scende a fondo nella coscienza e tira fuori la verità della nostra vita misurando la nostra miseria, ma soprattutto l’abbraccio del Padre misericordioso.
Elemosina, preghiera e digiuno toccano i tre aspetti del vivere umano: il rapporto con i fratelli, con il Signore e con noi stessi. All’amore di Dio, che viene prima di tutto, possiamo rispondere con la conversione. E la quaresima sarà il nostro itinerario spirituale verso la Pasqua. Affrontiamo un cammino di vera conversione con le armi della penitenza, il combattimento contro lo spirito del male.





Maria Teresa Magnabosco






Da: "La Domenica" del 25 Febbraio 2009.






Preghiera a Maria



" O Maria, figlia di Dio Padre, madre di Gesù, sposa dello Spirito Santo, tempio dell’unico Dio, ti riconosciamo come nostra sorella, meraviglia dell’umanità, portatrice di Cristo nella nostra vita, segno di speranza e di consolazione. Immagine ideale della Chiesa, rendici un cuor solo ed un’anima sola con te, per proclamare quanto grande è il Signore e riconoscere con gioia la sua presenza nel mondo.
A te, scelta da Dio per una missione unica nella storia della salvezza, consacriamo noi stessi, la nostra attività e la nostra esistenza. Riversa su di noi il tuo amore di madre, accompagnaci nel cammino della vita, sazia la nostra fame col pane della Parola e dell’Eucaristia, facci sperimentare la tua costante sollecitudine.Amen."



(da Calendario liturgico Mariano,Edizioni Monfortane)

TEMPO DI QUARESIMA

Nella mentalità comune la Quaresima è considerata il classico tempo penitenziale, ma questa caratteristica non è primaria né tanto meno esclusiva. La Quaresima dipende essenzialmente dalla Pasqua, che per la sua massima importanza ha suggerito un periodo di preparazione attestatosi, dopo varie oscillazioni, sul numero di quaranta giorni. E' un numero simbolico molto significativo, ispirato ai quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto(e in tempi più lontani da Mosè sul monte Sinai) prima di iniziare il suo ministero pubblico.

Proprio in ossequio al digiuno effettivo di quaranta giorni(di domenica non si digiunava), la Quaresima fu anticipata nel rito romano al Mercoledì detto poi delle Ceneri. Anche oggi questa resta la data di inizio, mentre il rito ambrosiano ha conservato l'antico ordinamento. Il giorno conclusivo è il Mercoledì santo. Grande segno sacramentale è la Quaresima, già tempo di salvezza donata, pregustamento della grazia e della gioia pasquale, aurora che riceve la luce dal sole di Pasqua.

Concepita come un tempo di ascolto più frequente della parola di Dio, di più intensa preghiera e di digiuno per favorire l'incontro con Dio, la Quaresima fu scelta anche come preparazione dei catecumeni al battesimo(che avveniva, assieme alla Cresima e all' Eucarestia, nella notte di Pasqua) e quindi come periodo di penitenza per i peccatori pubblici che venivano riconciliati prima del triduo pasquale. Così tutta la Chiesa, accresciuta di nuovi figli con i peccatori pentiti e riconciliati, poteva partecipare in pienezza alla vittoria pasquale di Cristo sul peccato e sulla morte.

Oggi l'intero popolo di Dio nel suo itinerario verso la Pasqua rivive il ricordo del proprio battesimo, approfondendone il significato e rinnovandone gli impegni di fedeltà a Dio e di lotta contro il male. E, nello stesso tempo, si riconosce peccatore e penitente con opere di penitenza e di carità, pronto ad accogliere il perdono di Dio e la grazia di una vita nuova.

(Dal Messale)

domenica 22 febbraio 2009

IL FIGLIO DELL’UOMO HA IL POTERE DI PERDONARE I PECCATI

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO, 22
FEBBRAIO 2009
ANNO B

LA guarigione del paralitico di Cafarnao evidenzia la necessità che l’uomo ha di esser perdonato da Dio per vivere con dignità. Il paralitico, condotto a Gesù da quattro persone, in quanto impedito di muoversi con le proprie forze, diventa l’immagine dell’uomo soggiogato dal male che lo paralizza: incapace di camminare secondo il Vangelo, di contemplare il Cielo, di aprirsi al prossimo, di intessere relazioni di amicizia. Ciò significa che Gesù, Figlio di Dio, non chiude il cerchio attorno a sé, bensì attira ed accoglie ogni persona.
Con la dichiarazione: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati», Gesù dimostra che egli ha il potere di rimettere i peccati. Il Vangelo vuol celebrare la signoria di Cristo sul male. Evento già prefigurato dalla I Lettura. Dio, dimenticando i peccati del passato, realizzerà un’opera inaudita: piegherà il popolo perché dal deserto torni a lui.
La II Lettura narra che Cristo ha attuato tutte le promesse antiche e ha impresso in noi il sigillo dello Spirito, segno dell’avvenuta riconciliazione e della vita restituita agli uomini. Bisogna accalcarsi attorno a Gesù per esser liberati dai ceppi che ci avvolgono come in una morsa mortale.



Sergio Gaspari


Da: "La Domenica" del 22 Febbraio 2009.




Preghiamo con il Vangelo di oggi:




"O Signore, che hai il potere di rimettere i peccati e di guarire le nostre anime, fa’ che non venga mai meno in noi la certezza nella potenza della tua misericordia. Insegnaci ad avere sempre una fede incrollabile in te, che hai la chiave per accedere alla tua grazia. Non permettere che ci scandalizziamo davanti alle meraviglie compiute dal tuo amore misericordioso e che non chiudiamo i nostri cuori ai richiami dello Spirito."



Nicola Gori
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APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA:
MERCOLEDI' DELLE CENERI
->MERCOLEDI 25 FEBBRAIO 2009 INIZIA IL PERIODO DI QUARESIMA:
ALLE ORE 7.30 DEL MATTINO E ALLE ORE 19.00 PRESSO LA CHIESA DI SAN DOMENICO IN PIAZZA VITTORIO VENETO SARA' CELEBRATA LA SANTA MESSA CON L'IMPOSIZIONE DELLE CENERI.
->SABATO 28 FEBBRAIO 2009 ALLE ORE 20.30 PRESSO IL SALONE PARROCCHIALE DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA CI SARA' UNA RAPPRESENTAZIONE TEATRALE DE "IL TEATRO POVERO", CURATA DA TONIO EPIFANIA.
L'OFFERTA MINIMA, CHE SARA' DESTINATA IN BENEFICIENZA, E' DI 5.00 €; PER L'ACQUISTO DEI BIGLIETTI RIVOLGERSI IN PARROCCHIA O CONTATTARE IL SIG. TONIO EPIFANIA.

domenica 15 febbraio 2009

TESTIMONIANZE DAL SEMINARIO MINORE INTERDIOCESANO DI BASILICATA...Una vita riposta nelle mani di Dio...


Mi chiamo Giuseppe Calabrese, ho quindici anni e dopo una lunga attesa ho risposto sì alla chiamata di Gesù, che mi ha suggerito di intraprendere un cammino di discernimento vocazionale presso la Comunità del Seminario Minore di Potenza. Ho scelto di entrare in seminario di mia spontanea volontà anche per approfondire l'incontro con Gesù, che si riconosce soprattutto nei fratelli che ti sono accanto.

Ma prima di questo giorno Gesù mi aveva incuriosito con la Sua Parola e, non a caso, come a Giuseppe e a Samuele, in un sogno di tanti anni fa. Ora tocca a me ma soprattutto alla figura del Padre Spirituale, capire ciò che Dio ha posto in me.

In questo proposito penso alla frase di Abram Heschen che recita: "A Dio realizzare il suo sogno, e l'uomo deve poter sognare i sogni di Dio".

Prima di questa scelta dicevo a tutti di voler diventare archeologo, dunque stavo approfondendo la conoscenza della civiltà egizia, di cui sono molto appassionato. Invece il Signore mi ha voluto conservare nel Suo amore. Mi ha suggerito di capire meglio l'importanza di seguire un cammino per riscoprire la mia vocazione e vivere con più credibilità la Fede. Prima di prendere la decisione di entrare in Seminario partecipai ad alcuni incontri formativi a sfondo Vocazionale; li ricordo come occasioni bellissime per riflettere, per dialogare con l'altro per una riflessione personale condivisa e soprattutto per la preghiera. Un altro segno che io posso scrutare per la mia vocazione è il servire alla Santa Messa. Posso affermare che servire a Messa è il primo segno di una chiamata che possa essere matrimoniale o sacerdotale, tocca a noi poi continuare con assiduità e costanza. Invoco il Signore servendomi delle parole del Salmo che recita:"Mostrami, o Signore, la tua via perché nella Tua verità io cammini".

Non posso fare a meno di ricordare alcune persone che si stanno facendo strumento di Dio nella mia vocazione: il mio Parroco, Don Domenico Falcicchio, la Comunità parrocchiale di San Giovanni Battista, Don Damiano Lionetti, la Comunità di Santa Chiara, le mie amiche Angela e Maddalena che mi sono sempre vicine.

Così, dopo una riflessione meditata nella sera dell'11 Settembre 2007 sono entrato a fare parte della Comunità del Seminario Minore di Potenza, pieno di gioia e lodando Dio poiché aspettavo da anni questo momento.

Il Seminario Minore di Potenza è frequentato da 15 seminaristi provenienti dalle diverse diocesi della Basilicata. Il Seminario ti aiuta e ti stimola a cambiare la tua personalità, che a tuo avviso è ottima, ma non lo è per gli altri. La persona che più ti è accanto e ti aiuta in ciò è l'animatore, Don Donato. C'è ancora da lavorare! Ma come dice il Crocefisso di San Damiano che parlò a San Francesco:"una pietra dopo l'altra alto arriverai".

Un'altra figura molto importante nella mia formazione in Seminario è Don Ennio che in qualità di Padre Spirituale deve comprendere nella quotidianità i segni della Vocazione. Per questo è preferibile fare degli incontri con lui, nel Sacramento della Confessione o facendo direzione spirituale.

Ricordo a tutti che prima di diventare sacerdoti occorre diventare uomini in tutti gli aspetti: moralmente, umanamente, spiritualmente e culturalmente. Il lavoro che avviene in Seminario è un lavoro che avvolge tutto lo Spirito, lavoro di demolizione e di riedificazione, di perfezione e di trasformazione. Ecco a che cosa serve il Seminario! Esso è il luogo in cui si riscopre la preghiera, l'amicizia, il gioco, il dialogo; non solo questo ma è anche ambiente in cui si impara a rispettare la disciplina, essendo obbedienti con i superiori e specialmente con il Rettore, Don Mauro, il quale ci insegna a capire l'importanza del rispetto delle regole per vivere bene nella Comunità.

Mi vengono ora in mente due persone che debbo e voglio ringraziare: Sua Eccellenza Monsignor Antonio Ciliberti, il quale era solito affermare che la mia Vocazione è sbocciata all'ombra della Cattedrale di Matera, e Sua Eccellenza Monsignor Salvatore Ligorio, che con la sua generosità mi regala sempre consigli per testimoniare con la vita gli insegnamenti del Vangelo.

Chiedo infine al Signore di mantenere sempre viva la gioia che provo per la mia Vocazione affinché(come affermano i Vescovi di Basilicata) questi germi di vocazione diventino terreno fecondo da mettere a disposizione dell'altro.

Mi affido a Maria del Carmelo, nelle cui mani ripongo la mia chiamata ed invito tutti, con i propri genitori, parenti, amici a scoprire la gioia di essere chiamati e di vivere con Cristo, come ci insegna San Paolo: "Non sono io che vivo, ma è Cristo che vive in me".

Giuseppe Calabrese.


VENNE DA GESÙ UN LEBBROSO CHE LO SUPPLICAVA IN GINOCCHIO...

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO, 15 FEBBRAIO 2009 (Anno B).


NELLE Letture di oggi sembra affiorare un evidente contrasto. Il lebbroso, stando alla I Lettura, è uno "scomunicato", ossia un malato emarginato dalla sfera religiosa e sociale. Nel Vangelo, invece, proprio un lebbroso ha l'ardire di avvicinare Gesù, che lo accoglie esaudendo la sua richiesta di guarigione. Nel guarirlo, lo "salva integralmente": restituisce al malato la vita del corpo e dello spirito, gli ridona la dignità di persona umana, lo reintegra nella società.
Molteplici gli insegnamenti: 1) Il lebbroso è salvato andando verso Gesù. Il credente, essere precario, solo rivolgendosi al Signore ottiene il suo aiuto. 2) La lebbra è segno del limite umano e del peccato: il male si combatte accostandoci ai sacramenti, che sono i nuovi miracoli, con i quali il Signore guarisce le nostre malattie. 3) Bisogna farsi discepoli come il lebbroso guarito, che, dopo l’offerta versata al sacerdote in quanto testimone dell’avvenuta guarigione, divulga la notizia perché altri, come lui, possano riacquistare la salute. Da qui l’importanza di nutrire una fiducia illimitata nel Signore che si «muove a compassione» di tutti; e poi l’invito a «guarire i lebbrosi e a cacciare i demoni» (Mt 10,8). La II Lettura esorta a cercare la gloria di Dio collaborando con disinteresse alla salvezza di tutti.




Sergio Gaspari.




Da: "La Domenica" del 15 Febbraio 2009.






Preghiamo con il Vangelo di oggi:




"Signore Gesù che hai compassione di noi povere creature e con la tua grazia guarisci la nostra lebbra fisica e morale, fa’ che non ti cerchiamo solo per il tuo potere di sanarci, ma per incontrarti, conoscerti, e amarti. Noi veniamo a te con la certezza di trovarvi la salvezza per le anime e la salute per i corpi. Fa’ che la nostra fiducia nella tua grazia non venga mai meno, perché solo così possiamo accedere alla tua misericordia."


Nicola Gori.






CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE




LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2009 si riunisce il Consiglio Pastorale parrocchiale alle ore 19.30 presso la Chiesa di San Giovanni Battista.


L'ordine del giorno è il seguente:




- Celebrazioni del periodo quaresimale;


- Attività culturali della Parrocchia;


- Varie ed eventuali.




Chiunque voglia proporre la sua idea e la sua iniziativa può riferire la sua proposta in Consiglio Pastorale tramite i vari responsabili (Referente Responsabile del Gruppo Giovani è Valerio Latela).


domenica 8 febbraio 2009

GUARÌ MOLTI CHE ERANO AFFETTI DA VARIE MALATTIE...

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

8 FEBBRAIO 2009.




GIOBBE descrive la vita dell’uomo come un duro lavoro, mesi di illusione, notti di dolore; la vita, inoltre, è un soffio, dove tutto scorre velocemente, fuggendo senza speranza (I Lettura). Poiché questa è la sorte comune, dalla quale non c’è nessuno che non voglia uscire, si comprende la verità dell’anelito espresso nelle parole di Pietro: «Tutti ti cercano», comprovato dal fatto che portavano a Gesù tutti i malati e gli indemoniati e che tutta la città lo attendeva. Da parte sua, Gesù conferma che la sua missione è quella di sollevare l’uomo dalla sua triste condizione; egli stesso vuole che tutti lo sappiano e che tutti partecipino alla grazia della liberazione dal Maligno, nemico dell’uomo.
In questo desiderio dell’umanità di avvicinarsi a Gesù si inserisce la mediazione della Chiesa, rappresentata da Pietro e dagli apostoli: sono loro che trovano Gesù e che gli presentano le nostre necessità (Vangelo). L’apostolo Paolo è ben consapevole di questo suo ruolo a favore dei fratelli. Predicare il Vangelo, ossia annunziare a tutti la salvezza in Gesù, è un incarico che gli è stato affidato e che lo costituisce servo di tutti (II Lettura).



Tarcisio Stramare.


Da: "La Domenica" dell'8 Febbraio 2009.



Preghiamo con il Vangelo di oggi:




"O Signore, con la tua vita ci hai insegnato ad avere compassione di chiunque si trovi nel dolore; fa’ che imitando te, medico celeste e medicina per ogni male, possiamo dare sollievo a coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Concedici di imitarti anche nella preghiera, per attingere dalla vita di unione con te la grazia di essere compassionevoli verso coloro che sono nella prova e generosi nel porgere loro, con amore, il nostro aiuto."
Don Mariano Grosso.




11 FEBBRAIO: 17a Giornata mondiale del malato, EDUCARE ALLA SALUTE EDUCARE ALLA VITA




OGGI, grazie alle migliorate condizioni economiche e ai progressi della medicina è stato fatto molto per la tutela della salute, almeno nei paesi occidentali; si pensi, ad esempio, alla riduzione della mortalità materno-infantile nel parto e nel puerperio, alla pratica della vaccinazione e al controllo di tante malattie infettive. Anche in forza di ciò, si tende a considerare la salute fisica come qualcosa di scontato o di ottenibile in forza delle conoscenze scientifiche e dei nostri desideri e non si guarda ad essa come a un dono prezioso da conservare e da valorizzare.

Tanti giovani minano la loro salute con l’assunzione di alcol e droghe o con stili di vita, alimentazione e comportamenti «a rischio». C’è un ricorso eccessivo alla chirurgia estetica e una ricerca del corpo perfetto, che tende a isolare e ad eliminare i fragili e i disabili.
Educare alla salute e alla vita significa educare al rispetto della dignità della persona umana che vale per se stessa e non è caratterizzata solo dalle sue capacità, ma anche dalla sua vulnerabilità, dal suo limite e dalla sua apertura alla reciprocità e al dono di sé.
La vera salute non è l’assenza di problemi fisici o psichici ma è l’equilibrio armonico della persona che cerca, con tutte le risorse e i limiti che ha, di donarsi e condividere con gli altri le gioie e le fatiche della vita.





Don Andrea Manto,Direttore Nazionale Ufficio per la pastorale della Sanità, Cei.



































sabato 7 febbraio 2009

Oggi, Sabato 7 Febbraio, alle ore 20.00 presso la Chiesa di San Giovanni Battista, sita nella Piazza dell'Università(nel centro storico),
si terrà una Lectio Divina guidata da Don Rocco Pennacchio.

La Lectio Divina è Dio stesso che parla al cuore dell'Uomo.
Attraverso questo pio esercizio da sempre praticato nella storia della Chiesa, riusciamo a fare nostra, attualizzandola e ponendola nel nostro contesto storico-sociale, la Parola di Dio.

Grazie alla gentile collaborazione del Prof. Don Rocco Pennacchio ci riuniamo questa sera insieme con gli studenti del Liceo Classico "Duni" di Matera e con il Gruppo Giovani della parrocchia di San Giovanni Battista in Matera.

LA PARTECIPAZIONE E' ESTESA A TUTTI.

Confidando nella partecipazione di tutti, saluto cordialmente.

Valerio Latela.

domenica 1 febbraio 2009

"INSEGNAVA LORO COME UNO CHE HA AUTORITÀ"



IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO, 1 FEBBRAIO 2009.

E' fuori dubbio che Dio ha cura delle cose create e in particolare dell’uomo. Proprio questo intendiamo quando diciamo: "la divina Provvidenza". Un privilegio del popolo eletto era di essere ammaestrato da Dio attraverso un suo portavoce, chiamato profeta; grande fra tutti è Mosè, al quale succederanno altri personaggi famosi, chiamati appunto "profeti". Loro compito è di farci conoscere e osservare la volontà di Dio (I Lettura).
L’evangelista Marco ci presenta Gesù come un maestro che insegna, ma che si contraddistingue dagli altri maestri, perché insegna con autorità, ossia unendo alle sue parole anche il potere, che si manifesta nella sottomissione degli spiriti immondi, ossia del demonio, che viene scacciato dall’uomo, libero ora di fare ciò che è degno e che lo tiene unito al Signore, senza distrazioni (Vangelo). È quanto Paolo poi ricorda ai cristiani di Corinto circa gli stati di vita. Per il credente in Cristo è possibile ogni stato di vita: importante è che rimanga unito nel Signore. La consacrazione a Dio è una "chiamata" e un "dono" per il Regno dei Cieli. Non è un merito. Ognuno risponda alla sua chiamata sia nel matrimonio che nella donazione totale al Signore. Tarcisio Stramare.



Da: "La Domenica" del 1 Febbraio 2009.


Preghiamo insieme con il Vangelo di oggi:

"Gesù, nostro Maestro, tu che insegnavi con autorità, fa’ che accogliamo docilmente la tua divina parola e la meditiamo assiduamente nel nostro cuore, per ricevere la luce che rischiara il nostro cammino. Donaci anche la capacità di proclamarla con coraggio e generosità, soprattutto con l’esempio della nostra vita, nelle nostre famiglie e dove svolgiamo il nostro lavoro, per cooperare con te alla sconfitta del male e del maligno e rallegrarci per il trionfo del bene."

Don Mariano Grosso.


XXXI GIORNATA MONDIALE PER LA VITA....



LA FORZA DELLA VITA NELLA SOFFERENZA...


A VOLTE arriva in modo silenzioso e subdolo, come la muffa sul muro, oppure irrompe nella quiete di casa nostra come un bandito, con prepotenza: arriva il dolore. È la sofferenza causata dal distacco di persone care, da situazioni di vita disperate, dalla difficoltà di vivere in pace con noi stessi o con gli altri oppure è causato dalla solitudine o dalla malattia sia essa del corpo o dello spirito.
Ci sono anche situazioni dolorose che ci sferzano facendoci trovare una forza che non immaginavamo di avere. È la forza che Dio ha infuso in noi quando ci ha donato la vita per amore. Se affrontiamo il dolore da soli, cancellando Dio Creatore, rischiamo di compiere azioni sbagliate. Non si può mai sopprimere la vita, sia pure per alleviare il dolore di una persona cara.
Le strade per dare sollievo sono altre. Anche la soppressione di un figlio con l’aborto non ha alcuna giustificazione umanitaria. Anche qui, ogni tipo di azione deve aiutare chi è nel disagio perché possa accogliere il figlio in modo positivo e dignitoso. Su questi temi, in occasione della 31a Giornata per la Vita, i Vescovi italiani hanno scritto un messaggio intitolato "La forza della vita nella sofferenza". In esso scrivono: «La via della sofferenza si fa meno impervia se diventiamo consapevoli che è Cristo, il solo giusto, a portare la sofferenza con noi».
Luca Pasquale.
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APPUNTAMENTI SETTIMANALI:
1) LUNEDI 2 FEBBRAIO La Chiesa celebra la Festa della Presentazione di Nostro Signore Gesù al Tempio: durante la Messa delle ore 19.00 presso la Chiesa di San Domenico il parroco, Don Mimì Falcicchio, benedirà le candele, Simbolo della Luce di Cristo, da portare nelle nostre case.
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2) MARTEDI 3 FEBBRAIO si celebra la Festa di SAN BIAGIO, Patrono Minore della nostra Città di Matera, e presso la Chiesetta di San Biagio(nei pressi della Villa Comunale) saranno celebrate 4 Sante Messe: alle ore 8.30 (celebra Don Davide Mannarella); ore 9.30 (celebra Don Angelo Tataranni); ore 17.00 (celebra Don Biagio Plasmati); ore 18.30 (celebra Don Nicola Gurrado). Durante le Celebrazioni sarà effettuata anche la Solenne BENEDIZIONE DELLA GOLA.
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3) VENERDI 6 FEBBRAIO, PRIMO VENERDI DEL MESE, alle ore 18.00 Adorazione Eucaristica e alle ore 19.00 Santa Messa presso la Chiesa di San Domenico(P.zza Vittorio Veneto).
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4) SABATO 7 FEBBRAIO "LECTIO DIVINA" tenuta da DON ROCCO PENNACCHIO con i ragazzi del Gruppo Giovani e gli studenti del Liceo Classico "Duni" di Matera, alle ore 20.00 presso la Chiesa di San Giovanni Battista(P.zza dell'Università, nel centro storico). La partecipazione è estesa a tutti.
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LA SALA PARROCCHIALE.

LA SALA PARROCCHIALE.
La sala dove ci incontriamo il Sabato sera alle 20.00

IL SALONE PARROCCHIALE.

IL SALONE PARROCCHIALE.

Ancora noi....

Ancora noi....

Associazione.

Associazione.

Riunione settimanale.

Riunione settimanale.

Valerio, Don Mimì, Emanuele, Alessandra.

Valerio, Don Mimì, Emanuele, Alessandra.

Valerio ed Emanuele.

Valerio ed Emanuele.

Lucia ed Emanuele.

Lucia ed Emanuele.

La nostra chitarra...

La nostra chitarra...

Mimma, Stefano, Francesco, Nino, Mimmo, Imma.

Mimma, Stefano, Francesco, Nino, Mimmo, Imma.

Mariacristina e Marika.

Mariacristina e Marika.

Marta.

Marta.

Fiaccolata Delle Palme Pastorale Giovanile, 15 Marzo 2008.

Fiaccolata Delle Palme Pastorale Giovanile, 15 Marzo 2008.

La tombolata di Natale con i Bambini del Catechismo..

La tombolata di Natale con i Bambini del Catechismo..


V Convegno Diocesano Pastorale Giovanile,S.Anna 29 Dicembre 2008.

V Convegno Diocesano Pastorale Giovanile,S.Anna 29 Dicembre 2008.

La Chiesa di San Giovanni Battista di sera.

La Chiesa di San Giovanni Battista di sera.

La Parrocchia San Giovanni Battista in Matera.

La Parrocchia San Giovanni Battista in Matera.
La chiesa di San Giovanni Battista, (già nota nel 1204 come S. Maria Nuova) costruita nel 1233 sopra una chiesetta preesistente, in stile romanico pugliese, dopo essere stata abbandonata nel 1480, viene riaperta al culto nel 1695 da Monsignor del Ryos y Colminares. Accanto alla chiesa vi era la confraternita di Gesù flagellato, detta degli "Artisti", di recente riportata alla luce. A partire dal 1793 per dare stabilità alla costruzione, sono state eseguite molte riparazioni che hanno notevolmente modificato le strutture architettoniche. All'interno si rilevano equilibrio, robustezza di concezione e ricchezza di motivi allegorici. Lo schema planimetrico è rettangolare e a tre navate divise da otto pilastri a pianta quadrata - cui sono addossate quattro semicolonne - arricchiti da suggestivi capitelli con raffigurazioni antropomorfe, zoomorfe e vegetali. Finestrelle a feritoia e vetrate policrome interrompono il buio della chiesa. Gli archi longitudinali e traversi contribuiscono a creare nelle navate laterali le originali volte a crociera su costoloni. Tre eleganti balconate su archetti sostenuti da mensoloni sono su tre lati, mentre dietro l'altare maggiore si eleva l'abside finemente incorniciata riportata al suo primitivo stato nel 1926. "Un vero gioiello di architettura medioevale in cui gli elementi architettonici del romanico dell'Italia settentrionle si intrecciano con gli elementi orientaleggianti".NOTIZIE UTILI SULLA PARROCCHIA->Indirizzo:Via S. Biagio-MATERA-,75100(MT);Telefono: 0835/334182.

Agorà dei giovani del Mediterraneo- Matera, 8-12 Settembre 2009.

Agorà dei giovani del Mediterraneo- Matera, 8-12 Settembre 2009.