Benvenuti!!

Gruppo Giovani Parrocchia San Giovanni Battista
Dove ci incontriamo? : Sala parrocchiale (locale accanto alla chiesa di San Giovanni. Sulla porta è affissa la scritta "Sala parrocchiale").

Quando ci incontriamo? : Il Sabato sera alle ore 20.00.


Parrocchia San Giovanni Battista

Parrocchia San Giovanni Battista
Indirizzo:Via San Biagio-MATERA-,75100(MT); Telefono: 0835/334182; Parroco: Don Domenico Falcicchio.

IL GRUPPO GIOVANI

IL GRUPPO GIOVANI
Da sinistra: Valerio, Imma, Nicola, (Giuseppe C. è in Seminario) Mariacristina, Flavia, Grazia, Flavia, Emanuele, Guido, Lucia, Carla, Marika, Daniela, Alessandra....( non siamo tutti!!)

Il Gruppo Giovani con l'arcivescovo

Il Gruppo Giovani con l'arcivescovo

giovedì 28 maggio 2009

«ANDATE IN TUTTO IL MONDO PROCLAMATE IL VANGELO»

ASCENSIONE DEL SIGNORE, DOMENICA 24 MAGGIO 2009

COMPIUTA la missione terrena, Gesù ritorna al Cielo. Non prima però di aver affidato l’incarico di andare e testimoniare la Parola e la Croce. Due partenze: quella di Gesù che viene assunto alla gloria e quella degli apostoli mandati in tutto il mondo a ogni creatura (Vangelo).
I cieli prendono Gesù, lo nascondono – nella nube – agli sguardi incantati dei suoi amici. L’Ascensione "fa vedere" qualcosa e nasconde ciò che occhio umano non può vedere. Cessa il farsi vedere da parte di Gesù, ma non viene meno la presenza. Anzi «l’Ascensione, punto finale eternamente permanente dell’incarnazione è il preludio al dono dello Spirito» (E. Schillebeeckx).
Prima Gesù ha insegnato e camminato, ha incontrato tante persone e a tutti ha parlato del Regno di Dio. Prima di partire in missione i discepoli hanno visto il Signore nella bellezza della sua vita di risorto e hanno attinto forza e coraggio per essere suoi testimoni «fino agli estremi confini» (I Lettura). L’Ascensione inaugura una nuova presenza di Gesù nel mondo. Colui che ascende è lo stesso che era disceso (II Lettura), un dono di amore per tutti.




Maria Teresa Magnabosco








PREGA CON IL VANGELO
Tu, o Signore, nel mistero dell’Ascensione rimani per sempre con noi: fa’ che possiamo riconoscerti nei segni sacramentali da te predisposti per vivere in te e per te. Fa’ che pure noi, come i primi discepoli, ti incontriamo e ti annunciamo ai nostri fratelli.



Tiberio Cantaboni








Da: "La Domenica" del 24 Maggio 2009.




43 GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI "UMANIZZARE LE NUOVE TECNOLOGIE"

LA comunicazione odierna è fortemente segnata dalla rapidità e dal continuo perfezionamento del ciclo di innovazione tecnologica che, se da un lato esige la fatica di una continua e affannosa rincorsa all'aggiornamento, dall’altro offre nuovi spazi comunicativi e nuovi modi di rapportarci agli altri. Flickr, msn, avatar sono solo gli ultimi termini che abbiamo dovuto imparare a conoscere per sentirci in tono con quello che succede. Fermo restando che non abbiamo ancora del tutto assimilato parole come: Youtube, mp3, ipod, chatroom, blog, sms, mms, tag.
Personalmente sono stato sempre molto incuriosito dalle potenzialità, e dai pericoli dell’avatar. Questo termine deriva dalla religione Hindu. Nel mondo della Rete sta ad indicare più semplicemente l’aspetto e l’identità assunta nei giochi o nelle chat grafiche. Più estensivamente l’avatar è l’alter ego virtuale di una persona. Con questa tecnica, ad esempio, quasi sette milioni di persone si sono create oggi su Internet una vita parallela a quella reale, vivono cioè una "seconda vita" sociale – che magari ritengono rispecchi meglio le proprie potenzialità mai attuate nella vita reale – negli esercizi commerciali, nei caffè, nelle strade e nelle piazze virtuali di "Second Life".
Ma, come si può facilmente intuire, anche questi nuovi mezzi, pur capaci di attivare circuiti multidirezionali di comunicazione, oltre a creare un divario tra la parte tecnologicamente istruita del Paese e quella che non ha accesso all’alfabetizzazione informatica, non sono scevri da concreti pericoli di devianze sociali importate tali e quali dal mondo reale.
Da qui nasce l’invito del Papa, nel messaggio della giornata odierna delle comunicazioni sociali, a vigilare sulla responsabilità che siamo tutti chiamati ad assumerci quando ci immergiamo nei mondi virtuali delle nuove tecnologie. Tra queste ce ne sono alcune che ci riguardano da vicino, come il cellulare, la Rete, Youtube, i blogs. L’invito è di usarle come strumenti positivi che promuovono l’uomo e la vita, incoraggiano il rispetto di noi stessi e di chi ci sta accanto, favoriscono l’amicizia e il dialogo.
Tarcisio Cesarato, massmediologo

giovedì 21 maggio 2009

«QUESTO È IL MIO COMANDAMENTO AMATEVI COME IO HO AMATO VOI»

V DOMENICA DI PASQUA, 17 MAGGIO 2009.


IL tema dominante della liturgia è quello dell’amore pasquale di Cristo che propone ai discepoli un impegno totale di vita. Infatti il vero amore accoglie tutti i credenti, perfino i pagani, ma agli uni e agli altri chiede due impegni precisi: l’amore più grande: donare, come lui, la propria vita e l’osservanza dei suoi comandamenti. Amore e obbedienza sono reciprocamente dipendenti: l’amore che Gesù domanda, esige un comportamento rispettoso della giustizia umana e pronto al dono effettivo di sé. La II Lettura mostra che Dio ama per primo e genera amore nel cuore dell’uomo. Mentre chi non ama, non conosce Dio; del resto solo "l’amore conosce l’Amore".
La I Lettura narra che, mentre Pietro si rende conto che chi teme Dio e pratica la giustizia, è ben accetto a lui, si rinnova la Pentecoste: lo Spirito scende sui pagani, con lo stupore degli ebrei presenti. Il Vangelo raggiunge il culmine di questa Domenica: Gesù apre il segreto della sua coscienza ai suoi amici: opponendo due stati antitetici, quelli del servo e dell’amico, rivela la sua amicizia: «Non vi chiamo più servi», «ma vi ho chiamato amici». Termina ogni schiavitù: l’amore pasquale di Gesù giunge all’intimità piena e totale.




Sergio Gaspari, smm








PREGA CON IL VANGELO
O nostro Redentore, Verbo eterno del Padre e realizzatore del suo disegno d’amore, fa’ che siamo disponibili nell’accogliere la tua parola di salvezza. Tu, che ci hai chiamati amici, sostieni il nostro impegno costante nell’osservare i tuoi precetti, per crescere nell’amore vicendevole, rimanere nel tuo amore e gustare in noi quella gioia piena, che proviene solo da te e che ci spinge a condividerla con quelli che invano la cercano nei piaceri effimeri di questo mondo.



D. Mariano Grosso osb




Da:"La Domenica" del 17 Maggio 2009.


mercoledì 13 maggio 2009

«IO SONO LA VITE VERA RIMANETE IN ME E IO IN VOI»

V DOMENICA DI PASQUA, 10 MAGGIO 2009.


QUESTA Domenica può esser chiamata festa della "pienezza battesimale". In effetti essa è celebrazione dell'intimità tra Cristo e il fedele rinato con lui a Pasqua. Intimità che si snoda in un duplice movimento. Da un lato Gesù è sceso in mezzo a noi, dall'altro il credente deve rivolgersi a lui, seguendone le indicazioni di vita e rimanendo nel suo amore, unito cioè a lui come il tralcio alla vite. Identificandosi con la vera vite, Gesù rivela che i discepoli sono i tralci di quella pianta spirituale che è la Chiesa (Vangelo), la quale sarà rigogliosa se noi osserveremo i comandamenti del Maestro (II Lettura).
Chi poi accoglie lo Spirito ottiene la conoscenza vitale di Dio, è stimolato alle opere fraterne e inserito in Cristo. Difatti Paolo, che ha visto il Signore risorto, è approvato dagli Apostoli e annuncia con coraggio il Nome di Gesù ai fratelli ebrei, cosicché la Chiesa gode della pace ed è ricolma della consolazione dallo Spirito (I Lettura). Gesù poi avverte che il Padre, quale vignaiolo, pota il tralcio della vite, operazione dolorosa, ma necessaria, per portare frutto. Chi non rimane in Cristo è come un albero che non fruttifica: viene gettato nel fuoco per esser bruciato.




Sergio Gaspari, smm






Da: "La Domenica" del 10 Maggio 2009.








PREGA CON IL VANGELO
O Signore, datore di ogni dono, fa’ che tutto ciò che ci hai elargito, con l'aiuto della tua grazia, produca con abbondanza frutti, che ci facciano crescere nel tuo amore. Ottienici dal Padre celeste il coraggio di accettare la potatura della sofferenza e delle prove della vita, per diventare autentici tuoi discepoli e, in unione con te, seminatori di pace, di speranza e di amore, in un mondo dove tanti vi spargono semi di discordia e di violenza.

D. Mariano Grosso osb

lunedì 4 maggio 2009

«IO SONO IL BUON PASTORE. IL BUON PASTORE DÀ LA VITA PER LE PECORE»

IV DOMENICA DI PASQUA, 3 MAGGIO 2009.



NEL VANGELO di oggi, il discorso di Gesù che si proclama il buon pastore colpisce per questa sua caratteristica di bontà, di amore, di cura: egli dona la vita per le sue pecorelle. Ma spesso si sorvola con leggerezza sul fatto che egli conosce le sue pecore e le chiama per nome. Questo ci impone invece di chiederci cosa voglia dire per noi essere conosciuti da Gesù. Nell’Antico Testamento il verbo "conoscere" implicava una grande intimità, una relazione profonda: era spesso riservato alla relazione coniugale. Gesù ci dice che ci conosce in questo modo: come uno sposo conosce la sposa. Non c’è nulla di astratto o di vago: ognuno è speciale e unico per Lui.
È come se fosse detto che Gesù, come il Padre, sa contare solo fino ad uno. È per questo, per questo legame speciale che egli ha con tutti noi, che dona la sua vita per noi. Proviamo a dire il nostro nome e a sentirlo sulla labbra del Maestro: egli ci chiama per nome. Nel Battesimo il nostro nome si sposa con quello della Trinità Santa: Dio ci conosce e ci permette di conoscerlo nell’amore. Proviamo a considerare in questo modo la seconda lettura: la conoscenza è solo quella dell’amore e Dio ci conosce davvero perché davvero ci ama.




Elide Siviero









Da: "La Domenica" del 3 Maggio 2009.






PREGA CON IL VANGELO




O Gesù, buon Pastore e unico nostro Salvatore, tu che hai offerto la tua vita per la nostra santificazione, rendici docili nell’ascolto della tua parola e generosi nel viverla, con coerenza, nei vari momenti della nostra giornata.
Allontana da noi la tentazione di seguire i venditori di felicità terrene, che non possono soddisfare il nostro cuore, e donaci la forza di cooperare con te nel condurre all’unica Chiesa i fratelli che ne sono lontani.




D. Mariano Grosso osb









3 maggio - 46a Giornata Mondiale per le Vocazioni«SO A CHI HO DATO LA MIA FIDUCIA»




È QUESTO lo slogan che il Centro Nazionale Vocazioni ha scelto e proposto a tutte le nostre comunità cristiane, per accompagnare il cammino di pastorale vocazionale, che vede nella GMPV che oggi si celebra, il suo punto culminante, ma anche la tappa di avvio per la preparazione di tante esperienze estive di ragazzi, adolescenti e giovani che si snodano e si intrecciano in tutta la Chiesa italiana.

Questo messaggio viene proposto e veicolato dal poster che accompagna la GMPV 2009: sullo sfondo di una vetrata si stagliano due mani che si incontrano: è un cercarsi ed un appoggiarsi reciproco, nella accoglienza e nella fiducia. È un affidarsi alle mani di Qualcuno, il Signore Gesù, in grado di accoglierci, di vivere quell’abbraccio benedicente che incoraggia, che consola e fa risuonare delicatamente la sua "voce" interiore per scuoterci e orientarci sulla via da seguire. Le nostre comunità oggi pregano ad una sola voce, perché a questa chiamata possa corrispondere una risposta intensa e amante, come quella che esprime san Paolo, scrivendo al suo fedele amico Timoteo: «So a chi ho dato la mia fiducia» (2Tm 1,12).
È un invito perché ciascun cristiano senta questa risposta fiorirgli sulle labbra e nel cuore… per essere insieme, in questa nostra cultura spesso narcotizzata e satura, frenetica e stanca, "testimoni e profeti di fiducia".




Nico del Molin Direttore Centro Nazionale Vocazioni

LA SALA PARROCCHIALE.

LA SALA PARROCCHIALE.
La sala dove ci incontriamo il Sabato sera alle 20.00

IL SALONE PARROCCHIALE.

IL SALONE PARROCCHIALE.

Ancora noi....

Ancora noi....

Associazione.

Associazione.

Riunione settimanale.

Riunione settimanale.

Valerio, Don Mimì, Emanuele, Alessandra.

Valerio, Don Mimì, Emanuele, Alessandra.

Valerio ed Emanuele.

Valerio ed Emanuele.

Lucia ed Emanuele.

Lucia ed Emanuele.

La nostra chitarra...

La nostra chitarra...

Mimma, Stefano, Francesco, Nino, Mimmo, Imma.

Mimma, Stefano, Francesco, Nino, Mimmo, Imma.

Mariacristina e Marika.

Mariacristina e Marika.

Marta.

Marta.

Fiaccolata Delle Palme Pastorale Giovanile, 15 Marzo 2008.

Fiaccolata Delle Palme Pastorale Giovanile, 15 Marzo 2008.

La tombolata di Natale con i Bambini del Catechismo..

La tombolata di Natale con i Bambini del Catechismo..


V Convegno Diocesano Pastorale Giovanile,S.Anna 29 Dicembre 2008.

V Convegno Diocesano Pastorale Giovanile,S.Anna 29 Dicembre 2008.

La Chiesa di San Giovanni Battista di sera.

La Chiesa di San Giovanni Battista di sera.

La Parrocchia San Giovanni Battista in Matera.

La Parrocchia San Giovanni Battista in Matera.
La chiesa di San Giovanni Battista, (già nota nel 1204 come S. Maria Nuova) costruita nel 1233 sopra una chiesetta preesistente, in stile romanico pugliese, dopo essere stata abbandonata nel 1480, viene riaperta al culto nel 1695 da Monsignor del Ryos y Colminares. Accanto alla chiesa vi era la confraternita di Gesù flagellato, detta degli "Artisti", di recente riportata alla luce. A partire dal 1793 per dare stabilità alla costruzione, sono state eseguite molte riparazioni che hanno notevolmente modificato le strutture architettoniche. All'interno si rilevano equilibrio, robustezza di concezione e ricchezza di motivi allegorici. Lo schema planimetrico è rettangolare e a tre navate divise da otto pilastri a pianta quadrata - cui sono addossate quattro semicolonne - arricchiti da suggestivi capitelli con raffigurazioni antropomorfe, zoomorfe e vegetali. Finestrelle a feritoia e vetrate policrome interrompono il buio della chiesa. Gli archi longitudinali e traversi contribuiscono a creare nelle navate laterali le originali volte a crociera su costoloni. Tre eleganti balconate su archetti sostenuti da mensoloni sono su tre lati, mentre dietro l'altare maggiore si eleva l'abside finemente incorniciata riportata al suo primitivo stato nel 1926. "Un vero gioiello di architettura medioevale in cui gli elementi architettonici del romanico dell'Italia settentrionle si intrecciano con gli elementi orientaleggianti".NOTIZIE UTILI SULLA PARROCCHIA->Indirizzo:Via S. Biagio-MATERA-,75100(MT);Telefono: 0835/334182.

Agorà dei giovani del Mediterraneo- Matera, 8-12 Settembre 2009.

Agorà dei giovani del Mediterraneo- Matera, 8-12 Settembre 2009.