Mi chiamo Giuseppe Calabrese, ho quindici anni e dopo una lunga attesa ho risposto sì alla chiamata di Gesù, che mi ha suggerito di intraprendere un cammino di discernimento vocazionale presso la Comunità del Seminario Minore di Potenza. Ho scelto di entrare in seminario di mia spontanea volontà anche per approfondire l'incontro con Gesù, che si riconosce soprattutto nei fratelli che ti sono accanto.
Ma prima di questo giorno Gesù mi aveva incuriosito con la Sua Parola e, non a caso, come a Giuseppe e a Samuele, in un sogno di tanti anni fa. Ora tocca a me ma soprattutto alla figura del Padre Spirituale, capire ciò che Dio ha posto in me.
In questo proposito penso alla frase di Abram Heschen che recita: "A Dio realizzare il suo sogno, e l'uomo deve poter sognare i sogni di Dio".
Prima di questa scelta dicevo a tutti di voler diventare archeologo, dunque stavo approfondendo la conoscenza della civiltà egizia, di cui sono molto appassionato. Invece il Signore mi ha voluto conservare nel Suo amore. Mi ha suggerito di capire meglio l'importanza di seguire un cammino per riscoprire la mia vocazione e vivere con più credibilità la Fede. Prima di prendere la decisione di entrare in Seminario partecipai ad alcuni incontri formativi a sfondo Vocazionale; li ricordo come occasioni bellissime per riflettere, per dialogare con l'altro per una riflessione personale condivisa e soprattutto per la preghiera. Un altro segno che io posso scrutare per la mia vocazione è il servire alla Santa Messa. Posso affermare che servire a Messa è il primo segno di una chiamata che possa essere matrimoniale o sacerdotale, tocca a noi poi continuare con assiduità e costanza. Invoco il Signore servendomi delle parole del Salmo che recita:"Mostrami, o Signore, la tua via perché nella Tua verità io cammini".
Non posso fare a meno di ricordare alcune persone che si stanno facendo strumento di Dio nella mia vocazione: il mio Parroco, Don Domenico Falcicchio, la Comunità parrocchiale di San Giovanni Battista, Don Damiano Lionetti, la Comunità di Santa Chiara, le mie amiche Angela e Maddalena che mi sono sempre vicine.
Così, dopo una riflessione meditata nella sera dell'11 Settembre 2007 sono entrato a fare parte della Comunità del Seminario Minore di Potenza, pieno di gioia e lodando Dio poiché aspettavo da anni questo momento.
Il Seminario Minore di Potenza è frequentato da 15 seminaristi provenienti dalle diverse diocesi della Basilicata. Il Seminario ti aiuta e ti stimola a cambiare la tua personalità, che a tuo avviso è ottima, ma non lo è per gli altri. La persona che più ti è accanto e ti aiuta in ciò è l'animatore, Don Donato. C'è ancora da lavorare! Ma come dice il Crocefisso di San Damiano che parlò a San Francesco:"una pietra dopo l'altra alto arriverai".
Un'altra figura molto importante nella mia formazione in Seminario è Don Ennio che in qualità di Padre Spirituale deve comprendere nella quotidianità i segni della Vocazione. Per questo è preferibile fare degli incontri con lui, nel Sacramento della Confessione o facendo direzione spirituale.
Ricordo a tutti che prima di diventare sacerdoti occorre diventare uomini in tutti gli aspetti: moralmente, umanamente, spiritualmente e culturalmente. Il lavoro che avviene in Seminario è un lavoro che avvolge tutto lo Spirito, lavoro di demolizione e di riedificazione, di perfezione e di trasformazione. Ecco a che cosa serve il Seminario! Esso è il luogo in cui si riscopre la preghiera, l'amicizia, il gioco, il dialogo; non solo questo ma è anche ambiente in cui si impara a rispettare la disciplina, essendo obbedienti con i superiori e specialmente con il Rettore, Don Mauro, il quale ci insegna a capire l'importanza del rispetto delle regole per vivere bene nella Comunità.
Mi vengono ora in mente due persone che debbo e voglio ringraziare: Sua Eccellenza Monsignor Antonio Ciliberti, il quale era solito affermare che la mia Vocazione è sbocciata all'ombra della Cattedrale di Matera, e Sua Eccellenza Monsignor Salvatore Ligorio, che con la sua generosità mi regala sempre consigli per testimoniare con la vita gli insegnamenti del Vangelo.
Chiedo infine al Signore di mantenere sempre viva la gioia che provo per la mia Vocazione affinché(come affermano i Vescovi di Basilicata) questi germi di vocazione diventino terreno fecondo da mettere a disposizione dell'altro.
Mi affido a Maria del Carmelo, nelle cui mani ripongo la mia chiamata ed invito tutti, con i propri genitori, parenti, amici a scoprire la gioia di essere chiamati e di vivere con Cristo, come ci insegna San Paolo: "Non sono io che vivo, ma è Cristo che vive in me".
Giuseppe Calabrese.
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