(Anno B)
PERCHÉ Gesù viene spinto nel deserto? Primo: Gesù, Dio fatto Uomo, vive come noi l’esperienza della prova e della libertà esigente.
Secondo: la Scrittura ci dice che il Male va preso sul serio, è una realtà insidiosa contro la quale bisogna combattere.
Terzo: la predicazione di Gesù inizia quando il tempo è compiuto, dopo un’esperienza di penitenza, di concentrazione di tutte le energie e di speciale vicinanza al Padre.
Il deserto è un luogo carico di significati e percorre tutta la storia della spiritualità nelle sue diverse forme. Luogo estremo, luogo di solitudine, di fatica e di silenzio dove può risuonare più forte la chiamata di Dio, ma dove c’è anche il pericolo di allontanarsi da Lui.
La tentazione è provvidenziale quando permette di purificare in noi l’immagine di Dio, quella dell’uomo e il loro rapporto. Io stabilisco la mia alleanza con voi, voi convertitevi e credete. Nel deserto Gesù fa esperienza della lontananza e della vicinanza al Padre e si consegna a lui come farà dall’alto della Croce per la nostra salvezza.
Maria Teresa Magnabosco
Da: "La Domenica" del 1 Marzo 2009.
Preghiamo con il Vangelo di oggi:
" Entriamo anche noi nel deserto, non per fuggire il consorzio umano, ma per vincere quelle distrazioni che allontanano l’uomo dai valori che contano. Insomma, fare silenzio, penetrare nelle misteriose profondità della coscienza, non rimanere sulla soglia, distratti come siamo dai tanti messaggi pubblicitari contrastanti. Ascoltiamo le parole di Fratel Carlo de Foucauld, l’apostolo del Sahara, che all’esempio unisce la parola, e indica nel deserto una perenne sorgente di spiritualità: «Bisogna passare per il deserto e sostarvi per ricevere la grazia di Dio. È là che ci si svuota, che ci si sbarazza di tutto quello che non è Dio. Gli ebrei sono passati per il deserto; Mosè, san Paolo e san Giovanni Crisostomo si sono preparati nel deserto."
o.z.
Conosciamo Paolo, l’Apostolo delle Genti / 15LA LETTERA AI GALATI
PAOLO era passato tra i Galati, che abitavano nella attuale Turchia centrale, nel secondo viaggio missionario (circa 50-52) e vi si era dovuto fermare a causa di una malattia (4,13-14). Ne aveva approfittato per annunciare a loro il vangelo.
Trovò molti disposti a credere in Gesù. Nella sua predicazione Paolo ha parlato anche di Israele che Dio si era scelto come popolo, facendo con esso un’alleanza, donandogli una legge e promettendo un salvatore (4,4) che avrebbe portato la salvezza a Israele e a tutti gli uomini senza più distinzioni (3,26-29).
Statua di San Paolo a Palazzolo Acreide, Siracusa.
Dopo la partenza di Paolo passarono di là dei predicatori ebrei che avevano creduto a Gesù, ma affermavano che, per salvarsi, era necessario osservare la legge di Mosè, oltre che credere in Cristo; Paolo non era vero apostolo, non era stato con Gesù come i Dodici; ciò che lui predicava non era del tutto vero. E molti cristiani si lasciarono persuadere. Paolo, venutone a conoscenza, scrive questa lettera in cui difende la sua qualifica di apostolo (cc. 1-2); afferma che la salvezza è data a tutti mediante la sola fede in Cristo (cc. 3-4) e che l’uomo con la grazia dello Spirito, vivendo da figlio di Dio. dà frutti di opere buone (cc. 5-6).
Antonio Girlanda, biblista
AVVISI DELLA SETTIMANA
1) Lunedì 2 Marzo 2009 il Gruppo Giovani alle ore 13.20 si riunirà nella Chiesa di San Domenico(P.zza Vittorio Veneto) per fare un'ora di adorazione e di meditazione dinanzi al Santissimo esposto in occasione delle SOLENNI QUARANTORE. L'adorazione sarà animata da Don Rocco Pennacchio.
LA PARTECIPAZIONE E' APERTA A TUTTI.
2)Venerdì 6 Marzo 2009 PRIMO VENERDI' DEL MESE DI MARZO. Presso la Chiesa di San Domenico(P.zza Vittorio Veneto) alle ore 18.00 VIA CRUCIS CON IL SANTISSIMO ESPOSTO e alle ore 19.00 Santa Messa celebrata dal Parroco, Don Mimì Falcicchio.
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