IL tema dominante della liturgia è quello dell’amore pasquale di Cristo che propone ai discepoli un impegno totale di vita. Infatti il vero amore accoglie tutti i credenti, perfino i pagani, ma agli uni e agli altri chiede due impegni precisi: l’amore più grande: donare, come lui, la propria vita e l’osservanza dei suoi comandamenti. Amore e obbedienza sono reciprocamente dipendenti: l’amore che Gesù domanda, esige un comportamento rispettoso della giustizia umana e pronto al dono effettivo di sé. La II Lettura mostra che Dio ama per primo e genera amore nel cuore dell’uomo. Mentre chi non ama, non conosce Dio; del resto solo "l’amore conosce l’Amore".
La I Lettura narra che, mentre Pietro si rende conto che chi teme Dio e pratica la giustizia, è ben accetto a lui, si rinnova la Pentecoste: lo Spirito scende sui pagani, con lo stupore degli ebrei presenti. Il Vangelo raggiunge il culmine di questa Domenica: Gesù apre il segreto della sua coscienza ai suoi amici: opponendo due stati antitetici, quelli del servo e dell’amico, rivela la sua amicizia: «Non vi chiamo più servi», «ma vi ho chiamato amici». Termina ogni schiavitù: l’amore pasquale di Gesù giunge all’intimità piena e totale.
Sergio Gaspari, smm
PREGA CON IL VANGELO
O nostro Redentore, Verbo eterno del Padre e realizzatore del suo disegno d’amore, fa’ che siamo disponibili nell’accogliere la tua parola di salvezza. Tu, che ci hai chiamati amici, sostieni il nostro impegno costante nell’osservare i tuoi precetti, per crescere nell’amore vicendevole, rimanere nel tuo amore e gustare in noi quella gioia piena, che proviene solo da te e che ci spinge a condividerla con quelli che invano la cercano nei piaceri effimeri di questo mondo.
O nostro Redentore, Verbo eterno del Padre e realizzatore del suo disegno d’amore, fa’ che siamo disponibili nell’accogliere la tua parola di salvezza. Tu, che ci hai chiamati amici, sostieni il nostro impegno costante nell’osservare i tuoi precetti, per crescere nell’amore vicendevole, rimanere nel tuo amore e gustare in noi quella gioia piena, che proviene solo da te e che ci spinge a condividerla con quelli che invano la cercano nei piaceri effimeri di questo mondo.
D. Mariano Grosso osb
Da:"La Domenica" del 17 Maggio 2009.
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